ADOLESCENTI

20.10.2012 16:56

Bullismo, consigli su come difendersi

 

 

Per un aiuto immediato rivolgersi a:

113 Polizia di Stato

114 Emergenza Infanzia

112 Carabinieri

19696 Telefono Azzurro (linea gratuita fino ai 14 anni)

199.15.15.15 Telefono Azzurro (linea istituzionale dai 14 anni in su e per gli adulti)

Atti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commessi da un soggetto "forte" (bullo) nei confronti di uno "debole" (vittima) in modo intenzionale e ripetuto nel tempo.

Il fenomeno riguarda maschi e femmine e si manifesta soprattutto in ambito scolastico, ma anche in strada, nei locali e nei luoghi di ritrovo.

 

 

Per i genitori


Nonostante i quotidiani fatti di cronaca, il bullismo rimane ancora un fenomeno sconosciuto a molte famiglie. Ciò che la maggior parte dei genitori ignora non è tanto l'esistenza del problema sociale in sé, quanto il fatto che il disagio potrebbe riguardare da vicino il proprio figlio o la propria figlia.

Le vittime dei soprusi, infatti, parlano raramente con gli adulti delle violenze che subiscono. Si chiudono in se stessi, esitano a raccontare le proprie giornate, sorvolano su quei fatti che per loro rappresentano una perenne condizione di sofferenza. La ragione più evidente è che hanno paura di subire maggiori violenze per aver "parlato".

Ma a ciò si associa quasi sempre un motivo ben più sottile e per questo più difficile da superare: i bambini vittime del bullismo si vergognano della propria debolezza, di non saper reagire, di essere il bersaglio preferito di quei ragazzi che tutti considerano dei leader e, non ultimo, di essere "quel che sono": bambini cicciottelli o occhialuti finiscono il più delle volte ad attribuire alla propria condizione fisica la responsabilità di ciò che avviene e a rivolgere per questo verso se stessi la propria rabbia.

Come dire: "sono diverso dagli altri ed è per questo che finisco vittima del bullo della scuola". Ciò che invece i ragazzi devono imparare è che non c'è nulla che non va in loro: il bullismo è un comportamento sbagliato "a prescindere".

Ecco allora che l'intervento della famiglia diviene determinante. Mamme e papà devono imparare a comprendere il proprio figlio più di quanto egli sappia fare da solo. Per riconoscere i segnali di un eventuale disagio, per evitare che rimanga vittima del fenomeno. Ma anche per impedire che a trasformarsi in "bullo" possa essere un giorno proprio il loro bambino.

Perché non rimangano vittime di questo fenomeno bisogna:

  • Aumentare la loro autostima
  • Incoraggiarli a sviluppare le loro caratteristiche positive e le loro abilità
  • Stimolarli a stabilire relazioni con i coetanei e a non isolarsi

Ma non solo

E' importante sapere che per non diventare bullo bisogna insegnare ai ragazzi a:

  • Saper esprimere la propria rabbia in modo costruttivo e con maturità
  • Comunicare in modo sincero
  • Essere capace di identificarsi con gli altri e capire le conseguenze dei propri comportamenti
  • Prendere esempio da ciò che si vede a casa

I genitori devono inoltre imparare a cogliere i segnali che i figli possono mandare o nascondere.

Alcuni segnali di chi è vittima di bullismo:

  • Trovare scuse per non andare a scuola o voler essere accompagnati
  • Fare frequenti richieste di denaro
  • Essere molto tesi, piagnucolosi e tristi dopo la scuola
  • Presentare lividi, tagli, graffi o strappi negli indumenti
  • Dormire male o bagnare il letto
  • Raccontare di non avere nessun amico
  • Rifiutarsi di raccontare ciò che avviene a scuola

 

Per gli insegnanti


  • Può essere utile far compilare agli alunni un questionario e organizzare una giornata di dibattito e incontri fra genitori, fra insegnanti e fra genitori e insegnanti. Ciò è importante per capire le dimensioni del fenomeno
  • Una migliore attività di controllo durante la ricreazione e la mensa metterebbe al sicuro le potenziali vittime. Sono questi i momenti in cui la maggior parte dei bulli agisce indisturbata
  • In genere sono gli studenti più grandi a fare i bulli con quelli più piccoli. Si può valutare di dividere gli spazi e i tempi della ricreazione per gli uni e per gli altri
  • Elogi, ricompense e sanzioni possono servire a modificare il comportamento degli studenti più aggressivi, ma non sono l'unico strumento per far cambiare atteggiamento al bullo
  • Spesso si ha timore o vergogna di raccontare personalmente ciò che sta succedendo. Potrebbe essere di aiuto, per genitori e vittime, avere un numero di telefono al quale rivolgersi
  • Si possono istituire "cassette delle prepotenze" dove lasciare dei biglietti con su scritto quello che succede; i
  • E' utile individuare degli studenti leader che aiutino le vittime; aprire uno sportello psico-pedagogico che sia di riferimento per bambini e adulti
  • In classe, tutti insieme, si possono individuare poche e semplici regole di comportamento contro il bullismo. Le regole devono essere esposte in modo ben visibile e tutti devono impegnarsi a rispettarle
  • Il silenzio e la segretezza sono potenti alleati dei bulli. È importante abituare i ragazzi a raccontare ciò che accade e a non nascondere la verità
  • Se l'insegnante individua un bullo o una vittima, per aiutarlo è necessario parlare subito con lui di ciò che gli accade

 

Per i ragazzi


  • Difficile per il bullo prendersela con te se racconterai ad un amico ciò che ti sta succedendo;
  • Quando il bullo vuole provocarti, fai finta di niente e allontanati. Se vuole costringerti a fare ciò che non vuoi, rispondi "NO" con voce decisa;
  • Se gli altri pensano che hai paura del bullo e stai scappando da lui, non preoccuparti. Ricorda che il bullo non può prendersela con te se non vuoi ascoltarlo;
  • Il bullo si diverte quando reagisci, se ti arrabbi o piangi. Se ti provoca, cerca di mantenere la calma, non farti vedere spaventato o triste. Senza la tua reazione il bullo si annoierà e ti lascerà stare;
  • Quando il bullo ti provoca o ti fa del male, non reagire facendo a botte con lui. Se fai a pugni, potresti peggiorare la situazione, farti male o prenderti la colpa di aver cominciato per primo;
  • Se il bullo vuole le tue cose, non vale la pena bisticciare. Al momento lasciagli pure prendere ciò che vuole però poi raccontalo subito ad un adulto;
  • Fai capire al bullo che non hai paura di lui e che sei più intelligente e spiritoso. Così lo metterai in imbarazzo e ti lascerà stare;
  • Molte volte il bullo ti provoca quando sei da solo. Se stai vicino agli adulti e ai compagni che possono aiutarti, sarà difficile per lui avvicinarsi;
  • Per non incontrare il bullo puoi cambiare la strada che fai per andare a scuola; durante la ricreazione stai vicino agli altri compagni o agli adulti; utilizza i bagni quando ci sono altre persone;
  • Ogni volta che il bullo ti fa del male scrivilo sul tuo diario. Il diario ti aiuterà a ricordare meglio come sono andate le cose;
  • Subire il bullismo fa stare male. Parlane con un adulto di cui ti fidi, con i tuoi genitori, con gli insegnanti, con il tuo medico. Non puoi sempre affrontare le cose da solo!
  • Se sai che qualcuno subisce prepotenze, dillo subito ad un adulto. Questo non è fare la spia ma aiutare gli altri.

Potresti essere tu al suo posto e saresti felice se qualcuno ti aiutasse!

  • Se incontri il poliziotto di quartiere, puoi chiedere aiuto anche a lui.

 

Tratto dal sito della Polizia di Stato

 

Indietro