Anoressia e Bulimia: fame d'amore?

I disturbi alimentari sono il primo fenomeno di "malattia globalizzata", che aumenta a vista d'occhio con il diffondersi di modelli culturali e stili di vita fondati sulla cultura del corpo e quello dell’apparire. E' un problema che va analizzato attraverso uno sguardo attento ed approfondito per cogliere ciò che non si riesce a vedere direttamente e andare a cercare oltre i "segni ed i sintomi".

La clinica ha ormai da tempo dimostrato come anoressia e bulimia sfociano in un  sintomo che provoca un disagio psicologico latente, lacerante e indicibile, un mal di vivere che non trova parole per essere espresso, un profondo senso di vuoto che spesso si rivela legato ad un dramma familiare.

I sintomi dunque vogliono esprimere una "fuga dalla realtà", un estremo "bisogno di controllare" la propria vita e quella dell’Altro. Il soggetto "principalmente ragazze" è talmente assorbito nel pensiero ossessivo del corpo e del cibo da non lasciar spazio alla propria sofferenza.

Se si riesce a controllare il cibo, allora non si ha bisogno di niente: da qui le fantasie "di onnipotenza" delle ragazze afflitte da anoressia.

Si può pensare che dall'anoressia-bulimia, emerge il concetto di “corpo-ostaggio”: quello dell’anoressia è un vero e proprio auto sequestro per sottoporre l’altro, in primis i familiari, ad un ricatto. Ma il rischio di perdere il potere, il controllo su sé stessi e di cedere al cibo è imminente.

Quindi:

  • Ogni minimo aumento di peso è vissuto come un fallimento del controllo sul proprio corpo.

  • Il digiuno si trasforma allora nel suo contrario, nel desiderio di “divorare” tutto.

 

L'anoressico/bulimico si basa sulla logica del “tutto o niente”; non sono ammesse le mezze misure.

 

L’anoressica ha un disperato bisogno di tutto ed è proprio perché non può realisticamente aver tutto che sceglie di non avere niente. Emerge dunque l’idea secondo cui anoressia e bulimia sono non due scelte in antagonismo, bensì due facce della stessa medaglia, dove:

  • l’anoressia riflette la realizzazione, momentanea, dell’Ideale dell’Io del soggetto,

  • la bulimia è il naufragio di tale progetto di auto-regolazione a causa di una compulsione a ripetere sregolata ed incontenibile.

 

Si può asserire che le persone anoressiche sono in realtà “divorate” da una fame insaziabile d’amore e si rifiutano di accettare il cibo come surrogato materiale dell’amore.

E' facile:

  • guardare i danni che si possono vedere sul corpo dell’anoressica/o  che esibisce le ossa sotto i vestiti e richiama alla mente un’immagine di morte.

  • Condannare il comportamento della bulimica/o che ingerisce enormi quantità di cibo per poi eliminarle attraverso il vomito.

 

Nell'epoca in cui viviamo si riscontra frequentemente che si tralascia il significato reale del sintomo anoressico-bulimico per ridurlo solo alla questione di un corpo da curare.

Pensiamo invece che queste due patologie possano nascondere in realtà un disperato bisogno d’amore.