1) La psicoterapia psicodinamica:

La psicoterapia psicodinamica è un approccio terapeutico che trae origini dalle teorie psicoanalitiche e si basa sull’idea che esiste  un’interazione tra le istanze psichiche della mente che Freud aveva individuato: 

·        Es, (sono gli impulsi profondi e irrazionali, i contenuti inconsci, il serbatoio fondamentale dell’energia psichica);

·        l’Io, ( la parte più superficiale della psiche  “ la coscienza mediatrice”, “ la personalità individuale che deve mediare tra gli impulsi irrazionali e i doveri morali”;

·        il Super-Io, rappresenta il sistema di valori e doveri acquisiti dall’individuo  cioè  l’immagine psichica delle regole e dei divieti della persona.

La teoria elaborata da Freud ha subito numerose evoluzioni nel tempo grazie soprattutto agli apporti di studiosi come Jung, ma anche di Lacan, che pone alla base delle proprie riflessioni il concetto di desiderio. Oggi in Italia uno dei più importanti e influenti rappresentanti della psicoanalisi di stampo lacaniano è Massimo Recalcati.

La Psicoterapia Psicodinamica:

·        offre al paziente uno spazio di miglioramento e di crescita , di vissuti, affetti ed emozioni.

·        si focalizza su aspetti ed elementi inconsci, andando ad indagare gli aspetti più profondi dell’individuo.

·        tratta vari disturbi: ansia, attacchi di panico, depressione e disturbi dell’umore, depressione post partum e problemi relazionali.

Il fine della psicoterapia psicodinamica non mira solo a risolvere conflitti e problemi di tipo psicologico ma libera le risorse interiori dell’individuo.

 Gli incontri:

·        Gli incontri di psicoterapia psicodinamica solitamente hanno una cadenza settimanale, ma la frequenza viene stabilita in accordo tra terapeuta e paziente in sede di primo colloquio.

·        il percorso terapeutico è variabile poiché si tratta di un percorso complesso e non è possibile stabilire a priori il tempo necessario perché si giunga a compimento.

·        Esistono psicoterapie psicodinamiche brevi che lavorano su obiettivi più circoscritti.

·        Sono stati elaborati diversi modelli di psicoterapia psicodinamica breve, per il trattamento di sintomi focali, ma in genere l’indicazione per la psicoterapia psicodinamica prevede oltre ad un trattamento dei sintomi, un intervento più ampio finalizzato allo sviluppo delle risorse personali. La durata del trattamento, anche se limitata, è di solito più ampia, certo meno focale ma maggiormente espressiva.

Lo Scopo:

·        Il terapeuta utilizza tecniche che attingono alle teorie psicoanalitiche ma gli strumenti fondamentali sono due: il colloquio clinico e la relazione terapeutica.

·        Il terapeuta lavora perché il paziente dia libero sfogo alla propria interiorità, ponendosi in un atteggiamento di accettazione e accoglienza. L’apertura e la disponibilità all’ascolto non giudicante sono elementi fondamentali che permettono di costruire una relazione terapeutica fondata sulla fiducia e il rispetto reciproco.

·        Il terapeuta attraverso il colloquio  lascia emergere aspetti nascosti e rimossi di sé, le emozioni sopite che agiscono oltre la soglia della consapevolezza fino ad arrivare a comprenderle. Si tratta spesso di zone oscure, di sentimenti conflittuali che possono rievocare emozioni dolorose ma che, riemergendo, consentono di liberare energie che erano bloccate nell’individuo.

2) La Terapia breve strategica

La terapia strategica è un modello di psicoterapia orientato a “risolvere” il problema.
Gli studi sul cambiamento umano, derivanti dal filone di ricerca intrapreso da G. Bateson e P. Watzlawick, hanno permesso di individuare le leve mentali, emotive e comportamentali in grado di trasformare i circoli viziosi operanti nella sofferenza umana.
Il Merito della psicoterapia breve strategica sviluppata dal Prof. Nardone è stato quello di focalizzare gli specifici “circoli viziosi” che l’essere umano mette in atto a livello personale ed interpersonale e di individuare l’intervento psicoterapeutico per le specifiche problematiche da essi emergenti.

 

LA TERAPIA BREVE STRATEGICA È PARTICOLARMENTE INDICATA PER:

  • Attacchi di Panico
  • Disturbi d’Ansia
  • Disturbo Ossessivo-Compulsivo
  • Depressione e Disturbi dell’Umore
  • Traumi
  • Disturbi Sessuali
  • Disordini alimentari
  • Problemi dell’Infanzia e dell’Adolescenza
  • Problemi Affettivi
  • Problemi Relazionali

I DESTINATARI POSSONO ESSERE:

  • Individui
  • Coppie
  • Famiglie

Il metodo della Psicoterapia Breve Strategica.

In effetti, affrontare un problema “strategicamente” significa far leva sui meccanismi ad esso sottostanti senza direttamente svelarli.
Attraverso “prescrizioni” concrete di cose da fare o da pensare, la persona viene messa nella condizione di sperimentare nuovi modi di entrare in contatto con se stessa e con gli altri, e poi, di qui, ampliare la consapevolezza di ciò che va cambiato.

Il Modello Teorico di riferimento.

La psicoterapia breve strategica affonda la sua tradizione nel Mental Research Institute di Palo Alto, nell’opera del maestro Milton Erickson e di studiosi quali Gregory Bateson e P. Watzlawick.
L’attuale sviluppo del modello si ha proprio in Italia, con l’opera del professor Giorgio Nardone il quale ha messo a punto, attraverso una rigorosa metodologia empirico-sperimentale, specifici protocolli di trattamento per specifici disturbi, ideando così gli strumenti per operare su gran parte delle problematiche e delle sofferenze umane.

da: Dr. Simona De Antoniis, Centro di Terapia Strategica, responsabile del centro “EVOLUZIONI” per la valutazione-intervento nell’età evolutiva